mercoledì 28 ottobre 2015

UNA SALSICCIA CI UCCIDERA'?

Da ieri si fa un gran parlare di carne rossa e di insaccati; leggendo alcuni giornali o seguendo alcune trasmissioni televisive sembra che mangiare un wurstel o una salamella sia pericoloso quanto fumare  o respirare l'amianto.
Come al solito una grande confusione, non si spiega bene di cosa si stia parlando e non si controllano le fonti delle notizie. La parola terribile "tumore" è quella che risalta in primo piano e ci colpisce, l'importante è  fare audience e non una corretta informazione. 
Ho appena letto alcuni articoli su questo argomento  e qui avete il loro link
 http://www.biochronicles.net/news/carne-rossa-lavorata-e-cancro/,
http://stradeonline.it/scienza-e-razionalita/1481-dai-numeri-alle-molecole-cosa-c-e-nel-comunicato-dello-iarc-sulle-carni-rosse
http://stradeonline.it/stradedelcibo/1478-e-ufficiale-fumare-non-fa-male-almeno-non-piu-di-una-salsiccia-o-no
lo ne riporto qui sotto alcune parti  e spero di far capire cosa abbia detto veramente l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro( AIRC)

" Perché IARC ha scelto di valutare la carne rossa e trattata?
La raccomandazione di valutare la carne rossa e quella lavorata nasce da studi epidemiologici i quali suggeriscono che un contenuto ( cioè limitato)  incremento del rischio di sviluppare il cancro sia associato a un alto consumo di questi alimenti. Anche se il rischio è molto piccolo, la raccomandazione deve essere fatta in base all’importanza che ciò assume nella salute pubblica, piuttosto che nel singolo individuo.
Il gruppo di lavoro ha considerato più di 800 studi nei quali è stata indagata l’associazione tra più di una dozzina di tipi di cancro e il consumo di carne rossa e carne lavorata, in Paesi differenti e con abitudini alimentari diverse.
Le nuove linee guida che emergono dallo studio spediscono la carne rossa tra gli alimenti definiti come possibilmente cancerogeni per l’uomo, mentre la carne lavorata finisce in vetta, nel gruppo 1 ( insieme a luce solare, fumo, vino, grappa, noci di arecae molto altro ), insieme a tutte quelle sostanze definite senza ombra di dubbio cancerogene per l’uomo.

              Ma cosa significa esattamente?
                               Fermi tutti.

Anche il fumo di tabacco e l’amianto sono classificati nel Gruppo 1, ciò significa che il consumo di carne trattata è cancerogeno tanto quanto il fumo e l’amianto?
No. La carne trattata è stata classificata nella stessa categoria, ma questo non significa che tali agenti siano pericolosi tutti allo stesso modo. La classificazione, infatti, descrive l’evidenza scientifica di un agente che può essere causa di cancro, ma non valuta il suo effettivo livello di rischio.
                                                           
                                                                      Un po’ di numeri.

Il consumo di carne trattata è associato a un piccolo incremento del rischio di sviluppare il cancro. Un’analisi fatta tramite i dati ricavati da 10 studi stimano che consumare 50 grammi di carne trattata al giorno tutti i giorni aumenta il rischio di cancro al colon-retto del 18%.

                                                                   È poco o è tanto? 

Non è possibile rispondere, perché questa cifra è calcolata sul rischio relativo, cioè è una percentuale del rischio di ciascun individuo che, in termini assoluti, non è sempre equivalente. In altre parole, poichè il rischio di contrarre un tumore al colon è pari al 5%, il 18% del 5% diventa un 5,54%. In altre parole una persona che, (a parte una smodata propensione al consumo di salumi e bistecche), facesse una vita sana, non fumasse, consumasse tante fibre e facesse attività fisica (in assenza di una familiarità o di altra patologia che aumenta la probabilità di contrarre il cancro del colon ), partirebbe da un rischio individuale, in termini assoluti, molto basso. Aumentarlo del 18 per cento non cambierebbe di molto il suo destino. Viceversa, una persona ad alto rischio per familiarità o perché affetta, per esempio, da una malattia infiammatoria dell’intestino, vedrebbe crescere il proprio rischio assoluto in una misura che può effettivamente fare la differenza. Fornire una indicazione quantitativa è quindi importante anche in questo caso, ma fornirla avulsa dal contesto può confondere quando si tratta di prendere una decisione sul piano personale.
Lo studio potrebbe invece avere  una sua utilità sul piano collettivo. Lo Stato potrebbe decidere di ridurre la quantità di carne servita nelle mense scolastiche come misura di prevenzione di popolazione mentre, sul piano personale, ciascuno deve decidere in base alle proprie caratteristiche, tra le quali si deve considerare anche la capacità di accettare l’incertezza e il rischio insiti in qualsiasi attività umana.


                                                                      Inoltre....
Perché quello che è sfuggito a molti  è che il gruppo 1 della classificazione IARC contiene quegli elementi la cui relazione di causa effetto con alcune forme tumorali - in questo caso il cancro al colon retto - è adeguatamente dimostrata. Ma la correlazione non indica né il livello di pericolosità né l’incidenza: le probabilità di contrarre un tumore fumando (quanto i fumatori normalmente fumano) e mangiando carne (nella quantità che normalmente consumiamo) è enormemente differente. Quanto differente? Lo indica il grafico pubblicato ieri da La Stampa, in uno dei rari articoli corretti sulla questione, che riproduciamo qui sotto. Dire che le salsicce sono pericolose tanto quanto le sigarette è scorretto e pericoloso, almeno quanto l’affermazione uguale e contraria, ovvero che le sigarette sono innocue tanto quanto le salsicce.

Certo, non abbiamo letto che le sigarette fanno male quanto le salsicce, ma abbiamo letto che le salsicce fanno male quanto le sigarette, il che è esattamente la stessa cosa.
Il grafico ci spiega che le cose sono molto diverse!

Circa 34000 delle morti per cancro, in un anno e nel mondo, possono essere attribuite ad una dieta fortemente ricca di carne trattata. Per quanto riguarda il consumo di carne rossa, invece, si stima che possa essere responsabile di 50000 morti di cancro in un anno e nel mondo.
Questi numeri contrastano fortemente con il milione di morti per cancro nel mondo che causa il fumo di tabacco, con le 600000 causate dall’alcool e con le 200000 causate dall’inquinamento atmosferico (per anno).
Ciò significa che il rischio che si corre mangiando carne lavorata esiste, ma è comunque molto più basso rispetto ai big killer come fumo e alcool, se si parla di carne rossa poi, l’associazione è solo presunta.

Allo stesso tempo, la carne rossa possiede benefici per la salute quando assunta nelle giuste quantità. Pertanto, questi risultati sono importanti per consentire ai governi e alle agenzie regolative internazionali nel condurre valutazioni di rischio, al fine di bilanciare i rischi e i benefici del mangiare carne rossa e carni lavorate, oltre che per fornire le migliori possibili raccomandazioni dietetiche."


PER LA 3B SITO VERTEBRATI PER PP

Vi invio il link per lavoro in power point

http://www.scuoladelia.it/sito%20vertebrati%20web/caratteristiche-3.html

E adesso ditemi: "Quale animale è questo? Carino, vero?"

             

martedì 27 ottobre 2015

LA 3B ADERISCE ALLA CAMPAGNA #IOVACCINO


NO ALLA #DISINFORMAZIONE

STORIA DEL VACCINO CONTRO L'EPATITE B

                         

L’epatite B è una grave infezione del fegato causata dal virus HBV.

Il virus viene trasmesso attraverso fluidi corporei quali sangue, liquido seminale e secrezioni vaginali. Quindi le cause più frequenti di contagio da parte del virus HBV sono:


  • rapporti sessuali non protetti;
  • condivisione di rasoi e spazzolini da denti;
  • condivisione di siringhe che dovrebbero essere monouso.
  • L’epatite B può inoltre essere trasmessa dalla madre al nascituro durante il parto.


La maggior parte delle persone infettate dal virus dell’epatite B in età adulta riescono a riprendersi completamente, anche in caso di sintomatologia grave, mentre neonati e bambini hanno molte più probabilità di sviluppare un’ infezione cronica.
L’infezione da epatite B può essere di breve durata (epatite B acuta) o di lunga durata (epatite B cronica):
L’infezione da epatite B acuta dura meno di sei mesi. Se la malattia è acuta il sistema immunitario è generalmente in grado di eliminare il virus dal corpo e dovrebbe riprendersi completamente entro pochi mesi.


L’epatite B cronica dura sei mesi o più. Quando il sistema immunitario non riesce a combattere il virus, l’infezione può diventare permanente, può portare anche a gravi malattie come la cirrosi e il cancro del fegato. La maggior parte dei neonati con infezione da HBV alla nascita e molti bambini infettati prima dei 5 anni di età diventano cronicamente infetti. L’infezione cronica può restare silente per decenni, finchè non ci si ammala gravemente di malattie epatiche.
Anche se non esiste alcuna cura per l’epatite B, il vaccino può prevenire la malattia!




VENERE GIOVE E MARTE INSIEME NEL CIELO!

In questi giorni e fino ai primi di novembre Venere, Marte e Giove sono visibili in cielo in una congiunzione multipla rara, che non si ripeterà in questo modo fino al 2021. I tre pianeti, i più luminosi nel cielo notturno, appaiono molto vicini e possono essere osservati in questa configurazione nelle prime ore del mattino – intorno alle 5, poco prima dell’alba guardando verso est. Dall’alto verso il basso è visibile Giove, il pianeta più grande del sistema solare, con Venere poco più sotto e con Marte ancora più in basso e spostato di qualche grado verso est. Dei tre, Venere appare come il più luminoso, seguito da Giove e infine da Marte.
Naturalmente nella realtà i pianeti non sono così vicini e ci sono milioni di chilometri tra uno e l’altro, ma a noi appaiono in una conformazione ravvicinata perché dal nostro punto di osservazione – la Terra – appaiono allineati e “schiacciati” sulla volta celeste.

                      

Venere, Marte e Giove possono essere osservati a occhio nudo, ma per vederli ancora meglio è possibile guardarli attraverso le lenti di un binocolo, o meglio ancora di un telescopio. Le ore migliori per vedere il fenomeno sono prima dell’alba, quando la luce del Sole che sta per sorgere non è ancora tale da renderli meno visibili. L’osservazione può essere effettuata da qualsiasi parte del mondo, a patto che il cielo sia limpido e senza nuvole di mezzo. Il consiglio, come sempre in questi casi, è di allontanarsi dalle grandi città, dove l’inquinamento luminoso rende più chiaro il cielo e di conseguenza meno distinguibili i corpi celesti.
Con distanze diverse, Venere, Marte e Giove sono visibili in cielo dalla notte del 24 ottobre e continueranno a esserlo fino al 3 novembre. Tra mercoledì e giovedì saranno molto vicini e formeranno un triangolo molto schiacciato: Venere sarà quasi in mezzo tra Marte e Giove, benché i tre pianeti non saranno completamente allineati lungo la stessa retta. Il fenomeno della congiunzione si verifica di frequente nel cielo ogni anno e interessa diverse coppie di corpi celesti, ma è raro che coinvolga tre pianeti.

da: http://www.ilpost.it/2015/10/27/congiunzione-venere-marte-giove/

IL FUTURO DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

Nuova eclatante scoperta in campo entomologico: le larve del coleottero Tenebrio molitor, o tarma della farina, possono sopravvivere nutrendosi di polistirolo e altri tipi di polistirene, materiali normalmente considerati non biodegradabili e certamente non edibili.
Lo studio, portato avanti dall’Università di Stanford, ha preso in esame 100 larve di Tenebrio molitor che sono state nutrite con 40 mg di polistirene al giorno. Grazie a dei particolari microbi intestinali, le tarme della farina, hanno trasformato metà di questa ”plastica” in CO2 e l’altra metà in sostanze di rifiuto biodegradabili. Per questa capacità di metabolizzare la plastica pare siano responsabili particolari batteri che vivono nel loro apparato digerente. 


Se gli scienziati riusciranno a capire esattamente quali batteri siano coinvolti nel processo, l’intenzione è di ingegnerizzare e produrre su vasta scala degli enzimi digestivi e utilizzarli per lo smaltimento dei rifiuti. Il team sta studiando anche gli effetti che porterebbero nella catena alimentare, ad esempio quando queste larve vengono consumate da altri animali.


domenica 11 ottobre 2015

PERCHE' IN AUTUNNO LE FOGLIE CAMBIANO COLORE E CADONO?

 Nelle cellule delle foglie si trovano i carotenoidi (pigmenti chimici responsabili del colore arancione delle carote o del giallo del mais) che però restano invisibili sotto il verde della clorofilla (il pigmento chimico che cattura l'energia del sole). Ma in autunno, quando le foglie si stanno avvicinando alla fine del loro ciclo di vita, la clorofilla diminuisce e il giallo-arancione del carotene e degli altri pigmenti (che normalmente sono nascosti dal verde della clorofilla) prende il sopravvento e si rivela.

Le piante producono anche altri pigmenti, gli antociani (dal greco anthos=fiore e kyàneos=blu), che hanno una tinta rossastra-blu e la funzione di "crema solare" contro alcuni raggi ultravioletti (sono anche responsabili del colore blu di molti frutti come i mirtilli). Quando la clorofilla e gli antociani coesistono, il colore delle foglie può virare verso il bronzo, come nei frassini. A concentrazioni sufficientemente elevate, gli antociani fanno invece sembrare una foglia quasi viola, come negli aceri giapponesi.
Infine, i colori autunnali più grigi si formano quando le foglie sono completamente morte perché avviene la degradazione dei cloroplasti (corpuscoli cellulari che contengono la clorofilla). E quando le foglie sono secche, i pigmenti si legano insieme e una "poltiglia marrone".



Tutte le piante perdono le foglie per sostituirle con altre più nuove e più efficienti. Piante sempreverdi come le conifere (per esempio pini e abeti) lo fanno continuamente durante tutto l’anno, quelle decidue invece le perdono tutte insieme appena prima della stagione più critica. Nei nostri climi questa corrisponde all’inverno, durante il quale la disponibilità di luce è scarsa e la possibilità di subire danni da congelamento è molto elevata. Il costo energetico che avrebbe il mantenimento delle foglie in salute supera i benefici della fotosintesi, limitata dalle lunghe notti e dalla poca luce. L’allungarsi del periodo di buio giornaliero è percepito dalle piante che in autunno iniziano un processo di smantellamento delle strutture fogliari per riciclarne i costituenti. Allo stesso tempo il trasporto di nutrienti verso le foglie viene limitato da cambiamenti strutturali che avvengono alla base di ciascuna foglia, tra il picciolo e il ramo a cui sono attaccate. Qui si trova la zona di abscissione, formata da cellule che con il procedere dell’autunno si degradano, fino a isolare del tutto la foglia dal fusto. Al termine del processo le connessioni con i rami sono così deboli che il vento è sufficiente a fare cadere le foglie.

DA SPALLANZANI A PASTEUR

                                        
                                                             Biogenesi ii parte from Maura Bracaloni

mercoledì 7 ottobre 2015

GIOCHIAMO CON LA LEVA

Scopri la legge matematica che legano la potenza e la resistenza alla lunghezza dei rispetti bracci. Clicca sull'immagine

                                          Balancing Act