domenica 20 ottobre 2013

IL MECCANISMO DELL'ALLERGIA

Adesso che abbiamo parlato del sistema immunitario, possiamo cercare di capire il meccanismo su cui si basano i fastidiosissimi e sempre più frequenti fenomeni allergici.


Iniziamo col dire che le allergie sono la risposta dell'organismo all'esposizione a particolari sostanze, conosciute come allergeni.
Il corpo umano possiede un sistema complesso per eliminare piccoli corpi estranei quali batteri o virus. Quando uno di questi agenti patogeni penentra nell'organismo, il sistema immunitario inizia a produrre anticorpi per contrastarlo.

                        

La maggior parte delle persone può respirare o entrare in contatto con polline, polveri o forfora di animali domestici senza nessuna conseguenza apprezzabile. Alcuni individui sono però allergici ad alcune di queste sostanze e possono quindi andare incontro a conseguenze anche gravi.
Nel loro corpo, dopo il primo contatto, ha inizio una complessa reazione a catena nel tentativo di espellere le sostanze estranee (considerate erroneamente pericolose dall'organismo), con secrezioni nasali, lacrimazione abbondante, occhi arrossati, tosse e starnuti. 
La prima volta che un individuo entra in contatto con un allergene (per esempio un polline) solitamente non si manifesta alcun sintomo. Un secondo contatto con l'allergene scatena invece una reazione, poiché a questo punto il sistema immunitario "ha memoria" della sostanza estranea; gli anticorpi, di conseguenza, segnalano ai mastociti di inondare l'area interessata con istamina e altre specifiche molecole; è l'istamina, poi, che induce i tessuti con cui entra in contatto a secernere fluidi e a irritarsi.
A ogni successiva esposizione all'allergene le reazioni allergiche possono diventare sempre più acute. Può trascorrere anche molto tempo, tuttavia, prima che un'allergia si manifesti con i suoi sintomi caratteristici.
granuli di polline 
Si può essere allergici a più di un fattore, per esempio al polline in primavera e d'estate e agli acari della polvere durante i mesi invernali. In effetti non esistono due persone che soffrono esattamente della stessa forma di allergia.

VEDIAMO DA VICINO TUTTE LE FASI DI UNA REAZIONE ALLERGICA

ESPOSIZIONE PRIMARIA

I linfociti-B  riconoscono il corpo estraneo e producono milioni di anticorpi, denominati immunoglobuline E (IgE). 
Ogni volta che il corpo umano entra in contatto con un differente allergene viene prodotto un tipo differente di IgE, specifico per quell'allergene. Le IgE, una volta rilasciate, si attaccano ai mastociti, i quali possono poi restare all'interno del corpo per anni, pronti a reagire in caso di contatto con lo stesso allergene. 
Vediamo passo dopo passo cosa succede.

1) La prima volta che viene inalato un allergene, come per esempio un polline di graminacea, nell'organismo non compare alcun sintomo.
2) Il sistema immunitario però  rintraccia il polline e lo identifica come un pericoloso invasore.


3) Il sistema immunitario forma anticorpi IgE specifici per il polline nel tentativo di sconfiggere l'invasore.


4) Gli anticorpi IgE aderiscono alla superficie di alcune cellule nella mucosa nasale. Queste cellule sono principalmente i mastociti .


5) I mastociti e i basofili risiedono insieme agli anticorpi IgE nella mucosa nasale. Gli anticorpi IgE sono pronti a reagire in caso di ulteriore contatto con il polline.




ESPOSIZIONE SUCCESSIVA
In caso di ulteriore contatto con l'allergene, questo interagisce direttamente con le IgE sulla superficie  dei mastociti, stimolando i mastociti a rilasciare rapidamente molecole del tipo dell'istamina.

Il rilascio di queste molecole può causare: 

la contrazione dei muscoli lisci delle vie respiratorie; 
dilatazione dei piccoli vasi sanguigni, con conseguente aumento di temperatura della cute e sudorazione abbondante; 
aumento della secrezione di muco nelle cavità nasali e nelle vie respiratorie; 
prurito.

1) Successivo contatto con l'allergene, per esempio un polline di graminacea.
2) Gli anticorpi IgE presenti nel naso riconoscono il polline.


3) Gli anticorpi IgE  sulla superficie dei mastociti e dei basofili catturano il polline e, così facendo, innescano una serie di reazioni che porta al rilascio di numerose molecole specifiche, inclusa l'istamina. L'istamina entra poi in contatto con le terminazioni nervose e causa starnuti e prurito. Entra inoltre in contatto con le ghiandole che producono muco, causando arrossamento e rigonfiamento delle mucose del naso e, di conseguenza, una congestione nasale.


4) Altre molecole fanno poi partire altre reazioni a catena che fanno proseguire la reazione allergica. Si tratta di una sorta di "effetto domino", che è all'origine della persistenza dei sintomi dell'allergia anche quando l'allergene non è più presente ormai da molto tempo.



Una reazione allergica ha luogo quindi quando il sistema immunitario di un individuo riconosce una sostanza innocua (per esempio il polline) e reagisce a essa, divenendone sensibile. 
Le successive esposizioni a quella determinata sostanza, anche a distanza di anni, possono scatenare una reazione allergica.

L'importanza dei geni
Anche se non è ancora chiaro perché alcune persone sviluppino un'allergia e altre no, ci sono ormai evidenze scientifiche che testimoniano dell'importanza dei geni, almeno come fattori predisponenti alla comparsa di un'allergia. La tendenza a sviluppare allergie, infatti, è probabilmente ereditaria: le allergie sono spesso presenti nella storia familiare delle persone che ne sono colpite. 
Gli studi clinici e la mappatura dei geni, tuttavia, non ne hanno ancora trovato la prova definitiva e, d'altronde, chiunque può sviluppare un'allergia, e a qualsiasi età.

Inoltre è stato osservato che asma e riniti allergiche (allergie nasali) compaiono spesso contemporaneamente: il 60-80 per cento delle persone con un'asma allergica presenta anche un'allergia.

da: http://www.apiterapia.it/allergia-pollini.htm

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