domenica 27 ottobre 2013

METODO SCIENTIFICO

Ho trovato questa divertente immagine che cerca di spiegare il metodo scientifico.
Forse può aiutare qualcuno a ricordare le varie fasi di una indagine sperimentale.


PROBLEMI SUI SEGMENTI

Ecco  quiper gli alunni di prima, una raccolta di problemi sui segmenti, da risolvere con il metodo grafico 
L'argomento presenta  delle difficoltà per molti  e quindi è bene esercitarsi parecchio.

Aggiungo anche questa bella risorsa  per capire meglio come orientarsi nelle diverse situazioni.





lunedì 21 ottobre 2013

OGM, OSTACOLO O RISORSA? SCOPRIAMOLO INSIEME



Gli alimenti derivati da organismi geneticamente modificati sono i più controllati in assoluto, ma nonostante le prove sulla loro sicurezza da parte delle autorità competenti, l'opinione pubblica è ancora molto diffidente, soprattutto in Europa, Africa e ora anche in Asia. 
Vorrei iniziare con voi una  una ricerca e un dibattito  serio su cosa siano gli OGM.
Naturalmente prima dobbiamo studiare un po' di cose ( genetica DNA, enzimi..), perché non si può discutere senza essere bene informati sull'argomento; trovo che, tanto per iniziare,  questo filmato ci possa introdurre  all'interno della  problematica. 

domenica 20 ottobre 2013

IL MECCANISMO DELL'ALLERGIA

Adesso che abbiamo parlato del sistema immunitario, possiamo cercare di capire il meccanismo su cui si basano i fastidiosissimi e sempre più frequenti fenomeni allergici.


Iniziamo col dire che le allergie sono la risposta dell'organismo all'esposizione a particolari sostanze, conosciute come allergeni.
Il corpo umano possiede un sistema complesso per eliminare piccoli corpi estranei quali batteri o virus. Quando uno di questi agenti patogeni penentra nell'organismo, il sistema immunitario inizia a produrre anticorpi per contrastarlo.

                        

La maggior parte delle persone può respirare o entrare in contatto con polline, polveri o forfora di animali domestici senza nessuna conseguenza apprezzabile. Alcuni individui sono però allergici ad alcune di queste sostanze e possono quindi andare incontro a conseguenze anche gravi.
Nel loro corpo, dopo il primo contatto, ha inizio una complessa reazione a catena nel tentativo di espellere le sostanze estranee (considerate erroneamente pericolose dall'organismo), con secrezioni nasali, lacrimazione abbondante, occhi arrossati, tosse e starnuti. 
La prima volta che un individuo entra in contatto con un allergene (per esempio un polline) solitamente non si manifesta alcun sintomo. Un secondo contatto con l'allergene scatena invece una reazione, poiché a questo punto il sistema immunitario "ha memoria" della sostanza estranea; gli anticorpi, di conseguenza, segnalano ai mastociti di inondare l'area interessata con istamina e altre specifiche molecole; è l'istamina, poi, che induce i tessuti con cui entra in contatto a secernere fluidi e a irritarsi.
A ogni successiva esposizione all'allergene le reazioni allergiche possono diventare sempre più acute. Può trascorrere anche molto tempo, tuttavia, prima che un'allergia si manifesti con i suoi sintomi caratteristici.
granuli di polline 
Si può essere allergici a più di un fattore, per esempio al polline in primavera e d'estate e agli acari della polvere durante i mesi invernali. In effetti non esistono due persone che soffrono esattamente della stessa forma di allergia.

VEDIAMO DA VICINO TUTTE LE FASI DI UNA REAZIONE ALLERGICA

ESPOSIZIONE PRIMARIA

I linfociti-B  riconoscono il corpo estraneo e producono milioni di anticorpi, denominati immunoglobuline E (IgE). 
Ogni volta che il corpo umano entra in contatto con un differente allergene viene prodotto un tipo differente di IgE, specifico per quell'allergene. Le IgE, una volta rilasciate, si attaccano ai mastociti, i quali possono poi restare all'interno del corpo per anni, pronti a reagire in caso di contatto con lo stesso allergene. 
Vediamo passo dopo passo cosa succede.

1) La prima volta che viene inalato un allergene, come per esempio un polline di graminacea, nell'organismo non compare alcun sintomo.
2) Il sistema immunitario però  rintraccia il polline e lo identifica come un pericoloso invasore.


3) Il sistema immunitario forma anticorpi IgE specifici per il polline nel tentativo di sconfiggere l'invasore.


4) Gli anticorpi IgE aderiscono alla superficie di alcune cellule nella mucosa nasale. Queste cellule sono principalmente i mastociti .


5) I mastociti e i basofili risiedono insieme agli anticorpi IgE nella mucosa nasale. Gli anticorpi IgE sono pronti a reagire in caso di ulteriore contatto con il polline.



sabato 19 ottobre 2013

IL SISTEMA LINFATICO



Abbiamo visto che nei capillari, le sostanze nutritive e l’ossigeno abbandonano il sangue per diffondere verso le cellule circostanti. Insieme a loro, anche una parte della frazione liquida del sangue abbandona il sistema circolatorio e si riversa negli spazi interstiziali tra i capillari e le cellule.
Questo liquido, detto linfa, che si aggiunge al liquido interstiziale, rappresenta soltanto l’1% del sangue che scorre attraverso i capillari, ma, data la rapidità della circolazione, può arrivare in un giorno a un volume di circa 3 litri.
Il sistema linfatico è il sistema di vasi che svolge la funzione di ricondurre al sistema cardiocircolatorio il liquido interstiziale. Esso è inoltre la sede nella quale l’organismo combatte le infezioni causate dall’ingresso di agenti estranei potenzialmente nocivi come i virus, i batteri ecc.
Il sistema linfatico è costituito da una fitta rete di vasi linfatici che percorrono tutto il corpo, da numerosi linfonodi e da una serie di organi linfatici: le tonsille, il timo, la milza, l’appendice e il midollo osseo.

Le tonsille sono piccoli agglomerati di tessuto linfatico che si trovano nella faringe. Attaccano e distruggono i microrganismi che penetrano nel corpo attraverso la bocca.

La milza è un organo linfatico il cui compito è di filtrare il sangue, che viene ripulito da virus e batteri.
Inoltre la milza svolge la funzione di distruggere i globuli rossi e i globuli bianchi «invecchiati».

La principale funzione del timo è di organo linfoide primario per lo sviluppo dei linfociti T, funzione che si attua già negli stadi più precoci dello sviluppo prenatale. 



La linfa uscita dai capillari viene raccolta dai capillari a fondo cieco del sistema linfatico. I vasi linfatici sono provvisti di valvole che impediscono il riflusso della linfa.


La linfa entra nei linfonodi dai vasi linfatici afferenti ed esce da quelli efferenti. Nei linfonodi si trova un gran numero di globuli bianchi, macrofagi e linfociti.
I vasi linfatici trasportano dai tessuti al sangue la linfa: una soluzione acquosa contenente sali minerali e proteine plasmatiche fuoriuscite dal circolo sanguigno. I vasi più piccoli (capillari linfatici) si uniscono a formare i dotti linfatici. I due dotti principali sfociano nell’apparato circolatorio all’altezza delle vene succlavie, due grosse vene poste alla base del collo.
Il sistema linfatico ha anche la funzione di assorbire i  grassi e di trasportarli verso  il sistema circolatorio, per mezzo del dotto toracico.
I capillari linfatici sono piuttosto permeabili e vengono pertanto facilmente penetrati da virus e batteri. Per questa ragione il sistema linfatico è la sede dove le difese dell’organismo combattono la loro battaglia contro le infezioni. Ciò avviene soprattutto nei linfonodi, piccoli noduli lunghi meno di 2,5 cm, presenti in tutto il corpo ma concentrati soprattutto nelle ascelle, nel collo e nell’inguine.
La loro funzione è di filtrare la linfa trasportata dai vasi linfatici e in particolare di ripulirla da virus e batteri.
Il sistema di protezione di un organismo complesso è composto da diverse «linee» di difesa. Le difese non specifiche non distinguono un invasore dall’altro. La prima linea di difesa non specifica è di tipo meccanico ed è fornita dalla pelle e dalle mucose.
Qualora la barriera meccanica sia superata vi sono altri sistemi di difesa non specifici: la risposta infiammatoria e la febbre.
Se si produce una ferita esposta all’ingresso di batteri, particolari cellule del connettivo liberano diversi tipi di molecole, tra le quali l’istamina. Essa induce la dilatazione dei vasi sanguigni e quindi un maggior afflusso di sangue, determinando i sintomi infiammatori. Un gran numero di globuli bianchi è richiamato nell’area interessata per fagocitare i batteri presenti. Un particolare tipo di globuli bianchi, i macrofagi, sono in grado di fagocitare qualsiasi tipo di batterio e costituiscono una difesa contro tutti i tipi di infezione.
Qualora i batteri entrino nel corpo e nella circolazione sanguigna, la risposta più comune da parte dell’organismo è l’aumento della temperatura corporea, o febbre.
Le difese non specifiche dell’organismo possono non bastare a debellare i microrganismi che riescono a penetrare nel corpo umano. Esiste quindi un sistema di difesa più efficiente, il sistema immunitario, che agisce in maniera specifica contro gli invasori.
Il sistema immunitario non è identificabile con un organo in particolare o con una parte anatomica: esso è caratterizzato da diverse cellule che circolano nel corpo attraverso il sangue, il liquido interstiziale e il sistema linfatico.
La risposta immunitaria viene attivata dalla presenza di un antigene, cioè di una qualsiasi sostanza estranea. Se il sistema immunitario rileva la presenza di un antigene incrementa il numero di globuli bianchi, ma soprattutto produce particolari proteine: gli anticorpi.
Per esempio, funzionano da antigeni le proteine o gli zuccheri presenti sulla superficie
di virus, batteri, spore e cellule tumorali. Gli anticorpi si legano all’antigene e favoriscono la distruzione di queste cellule (o virus) da parte dei globuli bianchi.
Il nostro sistema immunitario è dotato di «memoria». Questa è la ragione per cui, una volta che ci si è ristabiliti da alcune malattie, si è immuni a un successivo contagio.
La memoria del sistema immunitario viene utilizzata per conferire all’organismo umano l’immunità ad alcune gravi patologie. Il sistema delle vaccinazioni si basa sul fatto che non vi è nessuna differenza nella risposta immunitaria se l’antigene invade l’organismo in maniera naturale o se viene iniettato artificialmente.


CONFRONTO DI FRAZIONI

Dall'Università  del Colorado, una simulazione interattiva sul confronto di frazioni. Cliccate sull'immagine e buona esercitazione!



giovedì 17 ottobre 2013

COSI' CAMBIA L'ALBERO GENEALOGICO DELL'UOMO


C'E' STATA UN'UNICA SPECIE?

Un'unica specie all'origine dell'uomo. Dall'alto e da sinistra a destra: H. habilis, H. ergaster, H. erectus; H. antecessor, femmina e maschio di H. heidelbergensis; H. neanderthalensis; maschio e femmina di H. sapiens sapiens
L'albero genealogico dell'uomo potrebbe essere rivisto, perfino riscritto, dopo la scoperta dei resti dell'ominide di Dmanisi, in Georgia, nel quale si riconoscono, come in un 'collage', caratteristiche diverse finora mai osservate tutte insieme nei fossili di un nostro antenato.

I cinque crani di Dmanisi.

Se finora si pensava che dopo la divergenza dagli Australopiteci e la comparsa del genere Homo (circa 2,5 milioni di anni fa), si fossero succedute tante specie diverse, tutte estinte tranne Homo sapiens, oggi ci si rende conto che non è in questo modo che deve essere letta la documentazione fossile: in realtà vi sarebbe stata una sola specie nel percorso evolutivo dell'uomo. Anche se ''sono necessari ulteriori studi per confermare l'ipotesi, in base alla nostra scoperta quelle che finora erano considerate specie diverse sarebbero invece gruppi con caratteristiche morfologiche simili'', scrivono i paleontologi del Museo Nazionale Georgiano a Tbilisi, autori della scoperta.

Prima della scoperta dell'ominide di Dmanisi si pensava che la più antica specie del genere Homo fosse l'Homo rudolfensis, vissuto tra 2,4 e 1,9 milioni di anni fa. La specie successiva sarebbe stata l'Homo habilis da cui si sarebbe evoluto l'Homo ergaster, comparso circa 1,8 milioni di anni fa. Discendente dall'Homo ergaster sarebbe stato l'Homo erectus, presto diffuso anche un Eurasia. Contemporaneo alle ultime fasi dell'Homo erectus sarebbe stato (in Europa) l'Homo heidelbergensis, da cui sarebbero discesi i Neanderthal, vissuti tra 300.000 e 30.000 mila anni fa in Europa, Vicino e Medio Oriente e Asia occidentale. L'uomo anatomicamente moderno, ossia l'Homo sapiens, è comparso invece in Africa intorno a 200.000 anni fa e, circa 40.000 anni fa ha fatto il suo ingresso in Europa.

Ma adesso la scoperta del nuovo ominide spazza via questo complesso 'cespuglio' genealogico. ''Alla luce delle nuove scoperte – spiega il paleontologo Lorenzo Rook, dell'università di Firenze – sembra che tutte le differenze morfologiche notate in questi ominidi sarebbero in realtà l'evidenza della normale variabilità biologica all'interno di una singola specie, dovuta ad adattamenti ambientali o alla semplice variabilità genetica''. 
cranio n.5
Sono proprio i resti dei cinque individui scoperti nel sito di Dmanisi, aggiunge, un esempio (eccezionale ed unico nella documentazione fossile) di un piccolo campione della stessa popolazione con un'alta variabilità. ''Anche se non tutti gli esperti sono d'accordo con questa nuova ipotesi, e c'è chi pensa addirittura che nello stesso sito di Dmanisi vi siano fossili di specie diverse, la scoperta - sottolinea Rook - ci spinge a cambiare il modo in cui è stata interpretata l'evoluzione umana finora''.

AURORA BOREALE

Un bellissimo video, una bella musica, uno spettacolo unico: l'aurora boreale

The Aurora from TSO Photography on Vimeo.

domenica 13 ottobre 2013

ERA PALEOZOICA E MESOZOICA

Una bella videolezione sull'evoluzione della Terra, in particolare dall'era Paleozoica a quella Mesozoica

http://www.oilproject.org/lezione/geologia-ere-geologiche-giurassico-pangea-estinzione-dinosauri-animali-8838.html
                               


L'eone Fanerozoico, quello in cui noi viviamo, inizia 570 milioni di anni fa. L'eone è suddiviso in 4 ere e in questo video parleremo delle prime due ere, Paleozoica e Mesozoica.
Nel Paleozoico la vita ha colonizzato solo le acque. L'era Paleozoica, a sua volta, viene suddivisa in sei periodi (in ordine dal più antico al più recente): Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero, Permiano.
All'inizio dell'era Paleozoica i continenti terrestri erano suddivisi in quattro grandi blocchi. Gli scontri tra le placche portano a processi orogenetici, cioè alla formazione di nuove catene montuose. Da un punto di vista evolutivo, il Paleozoico vede la comparsa (o meglio l'evoluzione) di nuove specie: in 10-15 milioni di anni compaiono tutti i phyla di invertebrati oggi esistenti e conosciuti. 

Il Mesozoico inizia circa 245 milioni di anni fa e termina 65 milioni di anni fa. Viene suddiviso in tre periodi: Triassico, Giurassico e Cretaceo. Da un punto di vista geologico l'avvenimento più importante è la frammentazione della Pangea, il supercontinente che includeva tutti gli attuali blocchi continentali (Americhe, Eurasia, Africa e Oceania).
Il Mesozoico è ricordato come l'età dei rettili, adatti a sopravvivere al clima arido dell'epoca, e che raggiunsero, in alcuni casi, dimensioni gigantesche, come i noti dinosauri.

sabato 12 ottobre 2013

IL CIOCCOLATO INFINITO

Ieri su facebook girava questo divertente e paradossale video "How to create chocolate out of nothing"


In questo secondo video c'è la spiegazione di come questo possa accadere questa assurdità, infatti sappiamo che  superfici somma o differenza di superfici uguali o equivalenti sono equivalenti






Per vedere meglio il tutto andate al bellissimo blog Matem@ticamente di Annarita Ruberto dove potete trovare delle GIF animate molto chiare.

lunedì 7 ottobre 2013

COLPI DI SPUGNA


Sulle pagine della rivista “Science” Jasper de Goeij, dell'Institute for Biodiversity and Ecosystem Dynamics dell'Università di Amsterdam e colleghi di altri istituti olandesi, illustrano il ruolo cruciale delle spugne nel riciclare la materia organica disciolta, rendendola disponibile per tutta la fauna che vive attorno alle barriere coralline. 
Questi ecosistemi sono formazioni sottomarine originatesi per effetto della deposizione degli scheletri calcarei dei coralli, o antozoi, animali che si presentano solitamente in ampie colonie di piccoli polipi. In passato, gli scienziati avevano sottolineato che queste formazioni, tipiche dei mari e degli oceani tropicali, funzionano come gigantesche ed efficientissime centrali di riciclaggio del carbonio e dei nutrienti presenti nelle acque, rendendoli disponibili a pesci, crostacei molluschi ed echinodermi. Tuttavia non era mai stato chiaro quali organismi nello specifico si occupassero di questo complessa trasformazione e con quali meccanismi biologici. 
De Goeij e colleghi hanno ipotizzato per questo processo un ruolo cruciale delle spugne, e in particolare della specie Halisarca caerulea, per le quali è stato documentato un ricambio assai rapido dei tessuti. Questa spugna ha particolari cellule, i coanociti, che filtrano i nutrienti dispersi nell'acqua del mare, in grado di moltiplicarsi velocemente, ogni 5-6 ore. Questa rapida produzione di cellule è bilanciata da una massiccia dispersione nell'acqua di vecchi coanociti in forma di particolato organico.
Gli autori hanno ipotizzato inoltre che questa possa essere la fase iniziale di un vero e proprio “ciclo delle spugne”, in cui questi detriti cellulari vengono successivamente ingeriti dagli organismi decompositori e detrivori che si nutrono di particolato, come i crostacei e i policheti. Poiché i detritivori sono a loro volta mangiati da altri animali marini, è possibile che le spugne siano alla base di una catena alimentare, alla quale danno inizio riciclando nell'ecosistema i nutrienti come fanno i microrganismi in mare aperto.
Queste ipotesi sono state puntualmente verificate da De Goeij e colleghi prima in un acquario e poi in ambiente marino naturale. Questo inedito “ciclo delle spugne” spiegherebbe, secondo gli autori, in che modo  le barriere coralline possono resistere e prosperare in acque povere di nutrienti, e rappresenta un nuovo modello biologico che potrebbe essere estremamente utile per gli sforzi di conservazione di questi delicati ecosistemi.

domenica 6 ottobre 2013

DISASTRO VAJONT, 50 ANNI DOPO

Gli alunni della ex III A, durante lo scorso anno scolastico, ci hanno parlato della tragedia della Diga del Vajont. e di come e perché tutto questo  è potuto accadere.
Alle 22,39 del 9 ottobre 1963 a Longarone la gente è già a letto, oppure al bar davanti alla televisione:
si trasmette Real Madrid-Rangers Glasgow di Coppa dei Campioni.
Dal monte Toc si stacca una colossale frana di 260 milioni di metri cubi che precipita nel lago artificiale del Vajont.
La diga tiene, ma un’ondata alta più di cento metri la scavalca.
Cinquanta milioni di metri cubi di acqua - preceduti da uno spostamento d’aria due volte più potente di quello provocato dalla bomba atomica di Hiroshima - si abbattono nella valle del Piave
sommergendo Longarone e le frazioni di Rivalta, Pirago, Faè e Villanova.
Oggi, cinquanta anni dopo, un reportage di Michele Brambilla e Dario Migliardi ( La Stampa ) ci riporta nei luoghi della tragedia, con il racconto dei sopravvissuti e  le testimonianze raccolte subito dopo la tragedia. Cliccare sull'immagine per vedere il reportage, per non dimenticare e per riflettere sulla leggerezza con cui spesso degli uomini si relazionano con  la natura, senza pensare alle disastrose conseguenze.



sabato 5 ottobre 2013

IL MAESTRO DEGLI ITALIANI: ALBERTO MANZI

5 ottobre, World's Teacher Day


In Italia il maestro per antonomasia è Alberto Manzi (Roma, 3 novembre 1924 – Pitigliano, 4 dicembre 1997) insegnante, personaggio televisivo e scrittore, noto principalmente per essere stato il conduttore della trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, messa in onda fra il 1959 ed il 1968.
Fu anche educatore presso il carcere minorile di San Michele in Roma, dove quattro insegnanti prima di lui avevano rinunciato all'incarico, prima di dedicarsi all'insegnamento come maestro elementare.
Fu scelto per presentare il programma "Non è mai troppo tardi", concepito come strumento di ausilio nella lotta all'analfabetismo. Il programma, che lo rese famoso, riproduceva in televisione delle vere e proprie lezioni di scuola primaria, con metodologie didattiche innovative, in pratica si trattava di lezioni multimediali. Manzi al suo "provino" strappò il copione che gli era stato dato e improvvisò una lezione alla sua maniera, dinanzi a classi composte di adulti analfabeti o quasi.
La trasmissione andò in onda per quasi un decennio e fu di grande interesse e di grande rilevanza sociale: si stima che quasi un milione e mezzo di persone abbiano conseguito la licenza elementare grazie a queste lezioni a distanza, svolte di fatto secondo un vero e proprio corso di scuola serale. Le trasmissioni avvenivano nel tardo pomeriggio, prima di cena; Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale scriveva, con l'ausilio di un carboncino, semplici parole o lettere, accompagnate da un accattivante disegnino di riferimento. Usava anche una lavagna luminosa, per quei tempi assai suggestiva. La ERI, casa editrice della RAI, pubblicava materiale ausiliario per le lezioni, quali quaderni e piccoli testi.

Concluso il programma, dopo alcune brevi e sporadiche programmazioni radiotelevisive su temi legati all'istruzione, Manzi tornò quasi a tempo pieno all'insegnamento scolastico classico, interrotto di tanto 1981, allorché si rifiutò di redigere le appena introdotte "schede di valutazione", che la riforma della "fa quel che può, quel che non può non fa". Il Ministero si mostra contrario alla valutazione timbrata, al che Manzi ribatte: «Non c'è problema, posso scriverlo anche a penna».
scuola aveva messo al posto della pagella; Manzi si rifiutò di scriverle perché «non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, l'abbiamo bollato per i prossimi anni». La "disobbedienza" gli costò la sospensione dall'insegnamento e dalla paga. L'anno dopo il Ministero della Pubblica Istruzione fa pressione su di lui per convincerlo a scrivere le attese valutazioni. Manzi fa intendere di non avere cambiato opinione, ma si mostra disponibile a redigere una valutazione riepilogativa uguale per tutti tramite un timbro; il giudizio era:
Scrisse diversi libri, il più famoso è Orzowei (1955), da cui fu tratta la serie televisiva omonima, che ebbe grande successo, per la Tv dei ragazzi.
Ad Alberto Manzi sono intitolate diverse scuole in Italia.
Guardate questo filmato, veramente interessante, che ci fa capire anche quante cose siano cambiate in Italia in appena 50 anni circa; sembra veramente un mondo lontanissimo, ma sono trascorse solo due generazioni! Alfabetizzazione, sviluppo dei media, boom economico hanno agito con una singolare sinergia, cambiando usi, costumi, mentalità, anche se non tutto è stato positivo.


                                  

PREGHIERA DELLO STUDENTE

Oggi, 5 ottobre, è la Giornata Mondiale dell' Insegnante; approfittiamo dell'occasione per dedicarvi questa preghiera, un po' scherzosa, un po' seria, che abbiamo scritto per l'occasione, ricordandovi anche le parole dette da Malala all'assemblea delle Nazioni Unite il 12 luglio 2013:


" one child, one teacher, one book and one pen can change the world"

Preghiera dello studente

Signore, tieni sempre lontano da me insufficienze e corsi di recupero.
Dammi la forza di studiare e la capacità di capire. Dammi la curiosità.

Signore, dammi insegnanti capaci di spiegare e umani nel chiedere, che mi considerino una persona prima che uno studente, insegnanti che credano in quello che fanno, che rendano interessanti le loro materie e che siano contenti di farlo.

Signore, mettimi con compagni carini e simpatici, capaci di ascoltarmi e di farmi ridere, ma anche di aiutarmi quando ho bisogno o non riesco.
Dammi amici che non si dimentichino mai di me, degni delle mie confidenze e delle mie pazzie, disposti a divertirsi con me, ma anche a stare con me quando piango.

Signore, dammi la salute e uno sport da praticare, dove io sia bravo/a o almeno non completamente negato/a.
Signore, dammi un Amore che sia dolcezza e passione e che soprattutto guardi i miei occhi prima dei miei muscoli (o delle mie curve).

Signore, dammi genitori che mi incoraggino e mi stimino, ma che sappiano consigliarmi con le buone e, quando occorre, anche con le cattive. 
Genitori presenti ma capaci di darmi la giusta dose di fiducia e libertà.

Signore, aiutami a meritarmi tutto questo cercando di essere per gli altri quello che io chiedo per me.

                                                         proff. M. Bracaloni e S. Ravanello

venerdì 4 ottobre 2013

POLIPO, MEDUSA, DA POLIPO A MEDUSA

             Da polipo a medusa: singolare nascita a Gardaland SEA LIFE Aquarium    


                       


Qui invece trovi una spiegazione animata semplice e chiara:
http://noielambiente.altervista.org/animali/celenterati.html

I polipi e le meduse, anche se hanno aspetto e comportamenti molto differenti, sono due fasi del ciclo vitale di animali che appartengono alla stessa specie.
Questi animali presentano due aspetti ( fenotipi) a seconda dello stadio vitale in cui si trovano.
I polipi si riproducono per via asessuata, ad esempio tramite gemmazione, e danno origine alle meduse. Mentre le meduse si riproducono tramite riproduzione sessuale e generano organismi con la forma di polipi.
Anche se questa regola non è sempre vera perchè alcune specie hanno solo uno di queste due forme.
Polipi e meduse appartengono al phylum dei Cnidari.

Polipi
I polipi sono organismi che vivono attaccati al fondale grazie ad una ventosa. Hanno un apertura boccale rivolta verso l’alto e circondata da tentacoli che possono contenere sostanze urticanti.
Non sono in grado di spostarsi autonomamente.
Alcuni polipi vivono attaccati al guscio di un paguro, in simbiosi. Il vantaggio per il paguro è quello di servirsi della capacità urticanti del polipo.
Mente il polipo ottiene il vantaggio di non rimane sempre ancorato nello stesso punto, ed in oltre può nutrirsi dei frammenti di cibo prodotti dalla masticazione del paguro.
Il paguro riesce a staccare il polipo dal fondale solleticandolo alla base con le sue chele. Questo comportamento è possibile perché i polipi posseggono un abbozzo di sistema nervoso che gli permette di contrarsi, così da poter attaccare o staccare la ventosa dal fondale, o dalla conchiglia del paguro.

Meduse
Le meduse hanno una struttura simile ha quella di un polipo rovesciato, una forma che ricorda quella di un ombrello. Il nome 'Medusa' è stato dato dagli zoologi per ricordare la leggendaria Medusa, fanciulla mitologica i cui capelli si erano trasformati in serpenti e che pietrificava chiunque posasse lo sguardo su di essi. In effetti i piccoli animali restano paralizzati quando vengono a contatto con i Celenterati: la fitta armatura di di capsule urticanti, le nematocisti, situate soprattutto sui tentacoli li rende animali talvolta temibili anche dall'uomo. Quando un pesce tocca un tentacolo, tutti i tentacoli si chiudono portando il pesce nell’apertura boccale della medusa.
A differenza dei polipi, le meduse sono in grado di sposarsi, anche se le loro capacità di movimento sono piuttosto limitate.
La medusa può spostarsi attivamente solo verso l’alto, per il resto vengono trasportate dalla corrente oppure tendono ad andare verso il basso per via della forza di gravità.
Le meduse hanno dei tentacoli che possono contenere dei cnidoblasti in grado di iniettare delle tossine nelle prede.
.Le meduse hanno una macchia oculare, costituita da cellule con granuli di pigmento, sensibile alla luce.
Quando c’è troppa luce i granuli di pigmento si scaldano ed impediscono il movimento della medusa. Così la medusa può spostarsi verso il basso, dove l’acqua è più fredda, fino a raggiungere temperature ottimali.
Alcuni studi hanno verificato che alcuni tipi di meduse sono praticamente immortali e quindi non muoiono mai, anzi col passare del tempo ringiovaniscono sempre di più fino a ricominciare un nuovo ciclo di vita. Quale sia il segreto della loro eterna giovinezza ancora non ci è dato di sapere e gli scienziati, stanno ancora studiano i piccoli animali, sperando non tanto di trovare l’elisir di lunga vita, quanto di capire meglio le diverse forme di vita che compongono il regno sorprendente e ancora per gran parte inesplorato che è la biodiversità. 


mercoledì 2 ottobre 2013

ESPRESSIONI CON I NUMERI RELATIVI

Per la terza, visto che il nostro libro di testo passa  subito ai numeri relativi razionali,  eccovi un po' di espressioni semplici.



martedì 1 ottobre 2013

POLIGONI INSCRITTI E CIRCOSCRITTI

                            

SPACE FOR KIDS


Un progetto dell' Agenzia Spaziale Europea per scoprire tutto sulla vita nel cosmo, la Terra e le conquiste scientifiche nate dall'esplorazione spaziale.


                                                       http://www.esa.int/esaKIDSit/




PER LA PRIMA B, LINKS PER LA ISS


Fantastico! 
Vi metto i link per seguire la ISS e per essere avvertiti quando è visibile nei nostri cieli.

clik su http://spotthestation.nasa.gov/ dovete cliccare su sign up, poi indicate il paese, cioè Italia, poi la città, Milano; poi cliccare next e inserite il vostro indirizzo mail; poi ancora next ed è fatta!
Vi arriverà una mail per segnalare l'ora esatta del passaggio della ISS e i punti cardinali in cui compare e scompare

Per sapere esattamente dove si trova la ISS e vedere anche voi su google map la zona che vedono gli astronauti clik su http://iss.astroviewer.net/index.php

Notizie sulla ISS le trovate qui:







Per vedere belle foto sulle passeggiate spaziali ed altre missioni nello spazio :


Buon divertimento!!