domenica 30 giugno 2013

BICICLETTA: MISURE RAPPORTI PROPORZIONI

Sai come funziona una bicicletta?
E un triciclo? E un velocipede?
Quali di questi tre si possono considerare come mezzi di trasporto?
Perché i velocipedi avevano una così strana struttura? E perché non si usano più?

Chiedilo alla IIC !!!
Misure, rapporti e proporzioni nella bicicletta

Abbiamo cercato di capire come funziona una bicicletta, un mezzo di trasporto ad alto rendimento, non inquinante, semplice ed economico.
Poi abbiamo cercato di confrontare questo veicolo con due suoi parenti del passato, uno, il triciclo, del passato personale,  di quando eravamo bimbi, e uno del passato storico, il velocipede (XIX secolo, circa)

Avevamo già studiato i rapporti come numeri e i rapporti tra grandezze omogenee e non omogenee; sapevamo già scrivere i numeri razionali come frazioni, come rapporti e come numeri decimali.
Avevamo visto come si ricava la misura della lunghezza della circonferenza, cioè:
Circonferenza = diametro x pigreco, oppure rettificando la circonferenza.

Come abbiamo fatto la nostra indagine sulla bici?

Prima di tutto ci siamo procurati i materiali necessari, tutte cose facili da trovare, tranne una (indovina quale!)

  • un triciclo (anzi, due !!)
  • una bicicletta senza cambio 
  • un velocipede. 
  • un doppio metro da muratore
  • qualche gesso colorato
  • materiali per prendere appunti 
  • qualche calcolatrice

Le grandezze da misurare e correlare sono tre:
  • numero dei giri dei pedali
  • numero dei giri della ruota
  • distanza percorsa

Abbiamo  considerato due rapporti: 

n° giri ruota (motrice) : n° giri pedale

distanza percorsa : n° giri pedale

In pratica calcolare i due rapporti diventa molto più facile considerando il secondo termine uguale a uno. La domanda è diventata: ”Quanti giri compie la ruota per ogni giro dei pedali?” e poi: “Quanta strada percorre con un giro di pedale?”

MA !!!..........

nel triciclo.

….i pedali sono "attaccati alla ruota” e quindi ad ogni giro dei pedali, anche la ruota ne fa uno, ovviamente. In pratica il primo rapporto è sempre 1. 
Abbiamo fatto un segno con il gesso sulla ruota motrice e sul pavimento del cortile, nel punto di tangenza, e abbiamo fatto fare un giro di pedale a un coraggioso volontario.


Alla fine del giro, abbiamo segnato sul pavimento il nuovo punto di tangenza e abbiamo misurato la distanza percorsa.

Abbiamo misurato il diametro della ruota e abbiamo verificato che

 distanza percorsa con un giro di pedali = diametro x pigreco

Abbiamo capito subito che questa distanza è modestissima e esclude il triciclo dai mezzi di trasporto, è solo un bel giocattolo.


Il velocipede 


Naturalmente nessuno aveva un velocipede.
Ma un disegno basta per capire che con questo mezzo si era tentato proprio di superare il limite del triciclo dei bimbi: avere una circonferenza più grande possibile per aumentare il rapporto

 distanza percorsa/ n°  giri dei pedali 

cioè per fare più strada ad ogni pedalata.
Calcolando in classe quanta strada veniva percorsa con ruote aventi raggi di 60cm, 70cm, 80cm, 90cm, 100cm, 110cm…. si ottengono ovviamente risultati ben diversi da quelli del triciclo….. il velocipede era un mezzo di trasporto, anche se un po’ difficile da usare.

Nella bicicletta

Le cose si complicano parecchio…
Abbiamo lavorato, sempre in cortile,  come sul triciclo, facendo un segno sia sulla ruota che sul pavimento nel punto di tangenza, misurando nel modo più accurato possibile un giro completo dei .pedali. La complicazione sta nel fatto che la bicicletta da ferma non sta in equilibrio… quindi occorrono due ragazzi robusti per reggere il pedalatore.
rocchetto e corona 
Sorpresa: con un giro di pedali la ruota compie molto più di un giro.
Abbiamo misurato la distanza percorsa con un giro di pedali e poi abbiamo cercato di capire qualcosa…
Abbiamo osservato  catena, corona e rocchetto, per vedere come viene trasmesso il  movimento attraverso l’ingranaggio. 
Abbiamo misurato le circonferenze di corona e rocchetto adoperando come unità di misura i denti che ingranano sulla catena
Abbiamo calcolato il rapporto tra corona e rocchetto (ma sai che nel gergo del ciclismo sportivo si parla proprio di rapporti?)




















A questo punto si scopre che il rapporto corona : rocchetto è molto vicino al rapporto

distanza percorsa con una pedalata : circonferenza.

Pretendere che i due rapporti siano effettivamente identici è aspettarsi troppo da misurazioni così difficili e abbiamo accettato una certa approssimazione

Alla fine abbiamo capito che la distanza p, percorsa con un giro di pedale, è

p =  pigreco x diametro x (corona/rocchetto)

Allora basta aumentare il rapporto corona / rocchetto per avere tantissima strada percorsa con una pedalata…. Basterebbe inventare una bicicletta con una enorme corona e un piccolissimo rocchetto….. fantastico !
L’idea è corretta da un punto di vista aritmetico, ma poi non funzionerebbe….. andrebbe, sì, a velocità pazzesche, ben oltre i 100 chilometri orari, ma  nessuno avrebbe la forza per  usarla!



sabato 29 giugno 2013

MARGHERITA HACK QUOTES

                         
                           
Nella nostra galassia ci sono quattrocento miliardi di stelle, e nell'universo ci sono più di cento miliardi di galassie. Pensare di essere unici è molto improbabile. 
Intervista dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, 2001

Fin dall'antichità l'umanità si è posta la domanda sull'esistenza di altre vite: sin dai tempi di Epicuro, di Plutarco, di Lucrezio Caro. Oggi possiamo dire perlomeno che esistono pianeti extrasolari: la loro esistenza è una condizione necessaria - anche se non sufficiente - per l'esistenza di altre forme di vita.
ibid.

Credo che scienza e fede operino su due piani completamente diversi: la scienza si basa sull'esperimento, sull'osservazione e sull'interpretazione dei fatti tramite le conoscenze della fisica, quindi si basa sulla ragione. La fede è invece, per l'appunto, un atto di fede: la fede uno ce l'ha o non ce l'ha.
ibid.

Il sole ha cinque miliardi di anni, e si valuta che resterà invariato - cioè irraggerà la stessa quantità di energia - per circa altri cinque miliardi di anni, e quindi la terra potrà ospitare la vita,  se non ci distruggiamo prima, per altri cinque miliari di anni.
ibid.

Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano.
Qualcosa di inaspettato, 2004
La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l'universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.
Le mie favole, 2008

Essere vegetariani permette di vivere meglio e risparmiare sofferenze. Gli allevamenti intensivi rappresentano oggi la principale fonte di inquinamento. Ridurre il consumo di prodotti animali farebbe bene all’ambiente e agli animali, molti dei quali sono oramai ridotti a vere e proprie macchine da carne.
Intervista di Gualtiero Crovesio, Liberazione, 2009

La spiritualità, per uno come me che non crede a Dio, all’anima, all’aldilà, sta nella capacità di amare e comprendere gli altri − uomini e animali − “di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.
Intervista di Barbara Ferraro, AtlantideZine, 2010 

Dal punto di vista etico è straziante pensare a quali sofferenze sono sottoposti questi animali, vere macchine da carne, allevati per ingrassare rapidamente, per riprodursi rapidamente in condizioni di sovraffollamento, per soddisfare la gola dell'animale uomo che si crede padrone di tutte le altre specie, quando invece è possibilissimo vivere senza carne.
Intervista su La mia cucina vegetariana, 2010

Il divertimento della ricerca scientifica è anche trovare sempre altre frontiere da superare, costruire mezzi più potenti d'indagine, teorie più complesse, cercare sempre di progredire pur sapendo che probabilmente ci si avvicinerà sempre di più a comprendere la realtà, senza arrivare mai a capirla completamente.
Intervista di Flavia Farina

La scelta vegetariana non è solo determinata dal rifiuto di uccidere, ma è anche quella più salutare ed economicamente più vantaggiosa, perché si sfamano molte più persone direttamente con i prodotti della terra che non con gli animali nutriti con questi prodotti.
Intervista su Cucina naturale 

Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle, tutti gli elementi dall’idrogeno all’uranio sono sati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultano di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle stelle.
Intervista su Cortocircuito 

Nell'antichità l'uomo, ingannato dai propri sensi, riteneva che la Terra fosse il centro dell'universo. Poi ha capito che la Terra e i pianeti ruotavano attorno al Sole, posto al centro del sistema solare. In seguito ha compreso che il Sole è una stella come miliardi di altre, mentre l'inganno dei sensi aveva ancora fatto ritenere che il Sole si trovasse al centro della Via Lattea, e che questa abbracciasse tutto l'universo. Nel tempo, ha scoperto che il Sole occupa una posizione periferica nella Via Lattea, che questa è una galassia fra miliardi di altre, e che tutte insieme costituiscono il nostro universo. E ora ci domandiamo: ma questo è veramente tutto ciò che esiste, o è solo un universo fra infiniti altri?
Vi racconto l'astronomia, 2002

ADDIO A MARGHERITA HACK


Margherita Hack si è spenta oggi, a 91 anni, all'ospedale Cattinara di Trieste, dove era ricoverata da una settimana per problemi cardiaci. Passione per le stelle e un animo da attivista ne hanno fatta la regina indiscussa dell’ astrofisica italiana, così come una guerriera che si è spesa a favore della libertà di pensiero e in nome dei diritti civili. Mente brillante, piglio deciso, metteva grande impegno nel portare avanti i valori in cui credeva e per questo rimarrà sempre una delle figure femminili più coraggiose e intraprendenti del nostro panorama culturale. 

Nata il 12 giugno 1922, fiorentina, dopo il liceo classico si iscrisse alla facoltà di Fisica dell’Università di Firenze, laureandosi nel 1945 in astrofisica con una tesi sulle Cefeidi, stelle caratterizzate da una luminosità variabile, che studiò all’osservatorio di Arcetri. Era l’inizio di un amore che da quel momento la accompagnò sempre, tenendola sveglia per innumerevoli notti e diventando il suo principale campo di ricerca: l’ osservazione dei corpi celesti. Si interessò da subito alla loro classificazione spettroscopica, a capire cioè come erano fatti, in cosa si differenziassero gli uni dagli altri e come si evolvessero analizzando la loro luce. Iniziò come assistente di ricerca all’osservatorio di Arcetri per diventare in seguito docente di ruolo a Firenze dopo qualche anno di precariato. Già nei primi anni della sua crescita come scienziata collaborò con centri di astrofisica prestigiosi: l’Università di Berkeley, l’Institute for Advanced Study di Princeton, l’Institut d’astrophysique di Parigi, l’Università di Città del Messico e gli osservatori di Utrecht e Groningen, e per questo, soprattutto all'inizio, si spostò molto. 
Nel 1964 vinse il concorso per la cattedra di professore ordinario di astronomia presso l’Istituto di fisica teorica dell’ Università di Trieste. Lo stesso anno assunse l’incarico di direttore dell’ Osservatorio della città, diventando la prima donna a rivestire quel ruolo, e lo ricoprì per oltre vent’anni. Collaborò intensamente con l’ Esa e la Nasa e diede una forte spinta alla comunità astronomica italiana nell’utilizzo della propria rete di satelliti, portandola a distinguersi sul piano mondiale. 

Fu una splendida divulgatrice, alternando sempre la scrittura di testi scientifici a quella di libri per il grande pubblico. Titolo memorabile, Una vita tra le stelle (1995), dove racconta la sua storia di astronoma ripercorrendo la rivoluzione tecnologica di tutta un’epoca. Collaborò con diversi giornali e fu direttrice, nel 1978, del bimestrale L’Astronomia nonché direttrice, assieme a Corrado Lamberti, della rivista Le Stelle. Ma non si preoccupò solo di diffondere la conoscenza dell’astronomia. Aperta, moderna e tosta com’era, si applicò per educare a favore di una “mentalità scientifica e razionale” i suoi lettori e spettatori, senza tirarsi mai indietro quando c’era da portare in pubblico le proprie convinzioni, dai seminari alle conferenze, dalla radio alla tv. E faceva di tutto per ricordare a tutti quanto la ricerca scientifica fosse importante, ma allo stesso tempo sacrificata, in Italia. Non perdeva mai occasione per sottolinearlo, e i suoi pensieri sono riassunti in uno dei suoi libri più famosi, "Libera scienza in libero Stato" (2010), dove ripercorse la storia delle riforme degli ultimi governi in materia di istruzione e ricerca denunciandone, senza peli sulla lingua, errori e incongruenze. 
Atea, razionale e allo stesso tempo sensibile verso la sofferenza umana, sosteneva con forza il diritto all’eutanasia per i  malati terminali. Nel 2011, pubblicamente, firmò il proprio testamento biologico, sostenendo di voler essere, fino alla fine, padrona della sua vita e di voler rinunciare a qualsiasi accanimento terapeutico qualora si ritrovasse, un domani, incapace di intendere e di volere. 

Icona per gli animalisti e vegetariana dalla nascita, criticava aspramente il consumo di carne e l’allevamento degli animali, dedicando a questa tematica il libro, edito nel 2011, "Perché sono vegetariana". 
Oltre che fervida scienziata e attivista convinta, potè vantare anche un passato da brava  sportiva. "La mia vita in bicicletta" è un’autobiografia dove ripercorre la sua vita al ritmo delle pedalate, partendo dalla campagna toscana fino agli stimolanti pendii di Trieste. 

Sposò giovanissima Aldo, amico d’infanzia ritrovato negli anni dell’università, presenza fondamentale che sempre la accompagnò nei lunghi viaggi di lavoro e che la incoraggiò prima di chiunque altro a intraprendere la strada come divulgatrice. 

Margherita Hack con la tromba in una foto di scena del videoclip di 'Alfonsina e la bici'
“Non ho paura della morte. Non ha senso” diceva appena pochi mesi fa in un’ intervista al Corriere. “Resterà la mia materia, quella di cui sono fatta io, che servirà a fare altre cose”. Resterà 8558 Hack, l’asteroide col suo nome, segno della riconoscenza degli altri scienziati per il suo inestimabile contributo nella scoperta dello Spazio. E sopra a ogni cosa rimarranno, indelebili, le sue idee, le sue parole, l'intelligenza, la mente aperta e quell'inconfondibile saper guardare lontano che l'hanno resa unica. 


lunedì 24 giugno 2013

L'UNIVERSO

                        QUANTO E' GRANDE L'UNIVERSO?

Rispondo con largo anticipo alla futura terza, perché ho appena trovato un filmato molto carino, in inglese, ma con la traduzione in italiano!

                                       https://www.youtube.com/watch?v=5NU2t5zlxQQ



Avevamo già fatto un viaggetto nell'Universo anche qui e qui!!!!

UN ALTRO BURRO LEGGERO???????!!!!! UN'ALTRA BUFALA!!

Vi ricordate il burro ( per modo di dire) con 25% di grassi in meno, di cui abbiamo parlato in classe?
Bene, adesso abbiamo il burro con addirittura il 50% di grassi in meno............quindi con il 50% di acqua!!!! Conveniente  per il produttore!!! Sempre più acqua al posto del burro!

                                                     BOCCIATISSIMO!!!
Vediamo gli ingredienti:

burro, acqua, addensante: amido modificato di mais, sale. Conservanti: sorbato di potassio. Correttore di acidità: acido lattico

Naturalmente c'è bisogno di un addensante per amalgamare acqua e grassi e un conservante perchè, contenendo acqua, questa specie di burro si deteriora più facilmente.
Ah......c'è anche un correttore di acidità poichè i trigliceridi dei grassi in presenza di acqua si idrolizzano liberando gli acidi grassi che producono la caratteristica  alterazione del gusto e dell’odore (nel burro ad esempio si ha la formazione dell’acido butirrico che ha uno sgradevolissimo odore).

                                           E LO CHIAMANO BURRO SPECIALE?????????



domenica 23 giugno 2013

METALLI, OSSIDI, IDROSSIDI

Altre reazione chimiche che abbiamo eseguito in laboratorio  sono state l'ossidazione del magnesio e la formazione dell'idrossido di magnesio.

Preparazione dell’idrossido di magnesio

Materiali: 
  • Una strisciolina di nastro di magnesio 
  • Pinze
  • Fornellino ad alcool
  • Ciotola di ceramica
Procedimento:

Si tiene la strisciolina di Mg con una pinza e la si mette sul fuoco. 
Dopo alcuni secondi (il tempo però varia in base alle dimensioni del Mg) il metallo prenderà fuoco con una luminosissima fiamma bianca. Al termine della reazione di ossidazione, mettiamo i residui ottenuti in una ciotola di ceramica.

Osservazioni:

L’ossido di magnesio si presenta come opaco e si possono raccogliere i residui dentro una ciotola di ceramica.

Conclusioni: 

E’ avvenuta una reazione chimica poiché, dalla combustione della lamina di magnesio, abbiamo ottenuto una nuova sostanza, l’ossido di magnesio.
Mg + O = MgO 
(Magnesio + Ossigeno) = Ossido di Magnesio

IDROSSIDI

Preparazione dell’idrossido di magnesio.

Materiali:
  • Due  provette
  • Fenolftaleina, blu di bromo timolo (indicatori), 
  • Ossido di magnesio ( ottenuto con l’esperimento precedente)


Procedimento: 

Si mette  dell’acqua distillata nella ciotola contenente l’ossido di magnesio, si mescola con una bacchetta di vetro e si trasferisce la soluzione ottenuta in due provette. In una si aggiunge qualche goccia di fenoftaleina, nell’altra il blu di bromotimolo.  Si misura il ph della soluzione con la cartina universale

Osservazioni:

Il liquido della prima provetta diventa rosso ciclamino intenso, l’altro azzurro, indicando entrambi  la presenza di una sostanza basica. Anche con la cartina rileviamo un valore di pH = 10




Conclusioni:

E’ avvenuta una reazione chimica: dall’ossido di magnesio, con l’aggiunta di acqua si è formato un composto fortemente basico: l’idrossido di magnesio.


ENZIMI E REAZIONI CHIMICHE: LA CATALASI

Alla Festa di Istituto 2012 con la ex II B abbiamo presentato alcuni comuni esperimenti di scienze, basati sulle reazioni chimiche. Nel nostro corpo tutte le reazioni chimiche avvengono grazie alla presenza degli enzimi, molecole proteiche che  abbassano  l'energia necessaria perchè avvenga una reazione chimica biologica ( catalizzatori ). La catalasi è l'enzima che nel nostro corpo trasforma l'acqua ossigenta ( che deve essere eliminata ) in ossigeno ed acqua.

Materiali:

• beuta
• lievito liofilizzato
• acqua ossigenata
• candela


 Procedimento:

Versiamo un cucchiaio scarso di lievito nella beuta e aggiungiamo circa 5 ml di acqua ossigenata. Dopo qualche minuto dall'inizio della reazione, introduciamo nella beuta una candela accesa.

Osservazioni:
Appena aggiunta l'acqua ossigenata, si forma molta schiuma con effervescenza. Questo fa pensare che si sia formato del gas; introducendo nella beuta una candela accesa, la fiamma si fa ancora più viva e si sente scoppiettare. La beuta è diventata calda, segno che la reazione ha sviluppato calore.



Conclusioni:

Il gas che si è formato è l'ossigeno, poiché alimenta la fiamma; si deduce anche che la sua densità è minore dell'aria. La reazione è esotermica, significa che l'energia richiesta per rompere i legami è più grande di quella liberata nella formazione di nuovi legami.
L'enzima che catalizza questa reazione chimica è la CATALASI.
La catalasi ( che in questo caso è liberata dal lievito) compie la sua rapida azione di distruzione dell'acqua ossigenata in due tappe. Nella PRIMA FASE, una molecola di acqua ossigenata si lega all'enzima, un atomo di ossigeno viene legato all'atomo di ferro dell'enzima, mentre il resto della molecola viene rilasciato come semplice acqua. Nella SECONDA FASE, un'altra molecola di acqua ossigenata si lega all'enzima. L'ossigeno nuovamente  estratto viene combinato con l’altro atomo di ossigeno già legato al ferro; infine viene rilasciata acqua e ossigeno gassoso.

                                                         H2O2 ⇄ O2 + 2 H2O


Tutte le cellule viventi producono, durante i loro processi metabolici, tracce di acqua ossigenata. Questa però è una sostanza molto tossica, pertanto viene prontamente trasformata e neutralizzata tramite  reazioni chimiche che avvengono nelle cellule stesse. Uno dei sistemi usati dalle cellule per eliminare l'acqua ossigenata è di scomporla, grazie all'enzima catalasi, in acqua e ossigeno.


Perché si usa l'acqua ossigenata come disinfettante sulle ferite?



Quando versiamo alcune gocce di acqua ossigenata sulle cellule lacerate (vegetali o animali, per esempio una ferita) le molecole di catalasi intervengono in massa a scomporre l'acqua ossigenata. Così si libera molto ossigeno allo stato nascente, ossigeno attivissimo nell'ossidare le sostanze organiche con cui entra in contatto. Nel caso di una ferita trattata con acqua ossigenata, l'ossigeno che si crea ossida, uccidendoli, i batteri introdotti insieme con lo sporco, da cui la sua azione antisettica (disinfettante).




venerdì 21 giugno 2013

STORIA DELLA MATEMATICA 1

Molti di voi ancora si chiedono se la matematica serva a qualcosa, nell'illusione che se ne possa fare a meno e si possano evitare lo studio ed i compiti..ragazzi, non si può vivere senza la matematica!
Eccovi un film in 24 puntate sulla storia  della matematica; vi metto la prima parte, le altre le potete trovare scrivendo il numero della puntata che desiderate.
Sono veramente belle,  affascinanti, stimolantì!


SOLUZIONE PROBLEMA PIEGATURA FOGLIO

Da http://untesoroinognidove.blogspot.it/2012/01/sara-mica-matematica-10-le-soluzioni.html

Alla prima piegatura, lo spessore è 0,1 mm x 2 = 0,2 mm.

Dopo la seconda piegatura, diventa 0,2 mm x 2 = 0,4 mm. Si potrebbe anche scrivere 0,1 mm x 2 x 2 = 0,4 mm, cioè 0,1 mm x 2^2 (che sarebbe 0,1 mm per due alla seconda).

Con la terza piegatura si ottiene lo spessore 0,1 mm x 2 x 2 x 2 = 0,1 mm x 2^3 = 0,8 mm.
E così via.

 Alla piegatura numero 20, lo spessore sarà:


0,1 mm x 2^20 = 0,1 mm x 1048576 = 104857,6 mm

Cioè 104,8576 metri. Facciamo 105 metri e non se ne parli più, d’accordo?
In altre parole abbiamo quasi doppiato la torre di Pisa (che è alta 56 metri). Oppure, se preferite, abbiamo costruito un grattacielo, se è vero che si considera grattacielo “qualsiasi edificio di altezza superiore ai 100 metri”.

Se poi tiriamo dritto e continuiamo a piegare per 42 volte, otterremo lo spessore:

0,1 mm x 2^42 = 0,1 mm x 4.398.046.511.104 = 439.804.651.110,4 mm

Cioè 439.804,6511104 chilometri. Per non farla troppo complicata, diciamo 440.000 km (quattrocentoquarantamila chilometri!).
Sapendo che la distanza media tra la Terra e la Luna è di circa 384.000 km, possiamo dire di aver raggiunto la Luna con un foglio di carta.
Anzi, l’abbiamo oltrepassata di quasi 40.000 chilometri.

Qualcuno allora potrebbe chiedersi: perché proprio 42 volte? Non ne potevano bastare 41?
No, non potevamo: a ogni piegatura lo spessore raddoppia, quindi alla piegatura 41 si ha metà spessore rispetto alla 42. Cioè si arriva solo a 220.000 km circa. Decisamente troppo poco per mettere piede sulla Luna.
Sono le meraviglie della crescita esponenziale.

E, vi sembra impossibile piegare un foglio A4 20 o 42 volte? Il fatto  è che non è necessario piegare alcun foglio, bisogna solo immaginare di farlo!

Guardate anche questo filmato, ci sono i sottotitoli in italiano


Non è la prima volta che dobbiamo lavorare con la fantasia! Durante le  lezioni di geometria abbiamo parlato  di punti e  abbiamo detto che un punto possiamo solo immaginarlo perchè non ha dimensioni! 


SOLSTIZIO D'ESTATE

Estate, finalmente! Il Doodle animato proposto oggi da Google, in occasione del "primo giorno d'estate", 21 giugno 2013, saluta l'arrivo della bella stagione con un disegno realizzato da Cristoph Nienann. Avvicinando il mouse, i cinque componenti del doodle , che con l'ausilio delle loro cuffie colorate compongono il marchio del brand, si trovano a fare i conti con i cavalloni.


Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Il fenomeno è dovuto alla inclinazione dell'asse di rotazione terrestre rispetto all'eclittica. L'eclittica è un cerchio massimo immaginario sulla sfera celeste, lungo il quale sembra muoversi il Sole nel corso dell'anno. Ovviamente in realtà è la Terra ad orbitare intorno al Sole, causando il cambiamento nella sua direzione apparente.





La Terra è inclinata di 23,5 gradi sul suo asse. Durante il mese di giugno, il nostro emisfero è inclinato verso il Sole e per questo riceviamo il periodo più lungo di luce, dato che la nostra stella raggiunge il suo livello più alto nel cielo. Al contrario, nell'emisfero sud è inclinato in posizione distante dal Sole e riceve la luce diurna per minor tempo. Quindi, anche in occasione del 21 dicembre, ossia il giorno per noi del solstizio d'inverno, il nostro giorno più corto dell'anno coinciderà con il primo giorno d'estate nel sud del mondo.

Ecco qui anche  il filmato  "Sunrise and Sunset around Summer Solstice", ripreso dalla ISS (Stazione Spaziale Internazionale) e pubblicato in data 23 luglio 2012. Bellisimo!




mercoledì 19 giugno 2013

LE POTENZE

Un problemino per tenersi in allenamento: 

Lo spessore di un foglio di carta, di quelli da fotocopie per intenderci, è di circa 0,1 mm.
Ora, se pieghiamo il foglio a metà, avremo uno spessore doppio: 0,2 mm. Se pieghiamo ancora a metà, avremo uno spessore di 0,4 mm.
Che spessore si raggiunge piegando un foglio per 20 volte?
Che spessore si ottiene piegando il foglio 42 volte?

Si tratta di fare i conti, magari qualche equivalenza, usando anche la calcolatrice.......
Se provate  però....potreste non credere ai risultati! 
Al prox post  o qui la soluzione..

giovedì 13 giugno 2013

IO LEGGO GLI INGREDIENTI!

Questo è il lavoro di educazione alimentare presentato dagli alunni della II B il giorno della Festa di Istituto. Si parla di principi nutritivi, di etichette alimentari, dell'importanza di sapersi orientare tra gli scaffali del supermercato per non lasciarsi tentare e...ingannare!
Guardatelo, è veramente bello ed interessante, soprattutto quando si parla di alcuni prodotti consumati abitualmente dalla maggior parte di noi, svelando   delle inaspettate sorprese!
E' un lavoro lungo e completo, magari lo suddividerò in....più puntate....


                             

mercoledì 12 giugno 2013

OCCHIO AGLI INGREDIENTI ! ( LINEA ESSELUNGA EQUILIBRIO )

Cari ragazzi di seconda ( ex), non digiuni di educazione alimentare, vi racconto che...........................
...questa mattina  all' Esselunga ho trovato in bella vista alcuni prodotti che fanno  parte di una nuova linea: "Esselunga equilibrio". Di che cossa si tratta? Una scritta sullo scaffale diceva:" Scopri il piacere di nutrirti in armonia ogni giorno". La nuova linea comprende: fiocchi di frumento integrale e riso, bastoncini di crusca ricchi, biscotti integrali e ai cereali, fette biscottate, cracker, grissini e crostini integrali, pasta integrale, fior di cracker e grissinetti, gelato Fior di Latte e Cacao.


La nuova store brand si distingue per un packaging molto studiato, a tema floreale con petali di diverso colore (turchese, verde chiaro e ambra). Anche la scritta “equilibrio” segue il colore dei petali,  il tutto su uno sfondo bianco sul quale campeggiano le immagini vivide dei prodotti contenuti nella confezione. L’attenzione è posta sulla quantità di fibre, il ridotto apporto di grassi e sodio e la presenza degli essenziali steroli vegetali.

"Bene!"mi sono detta; ho preso una confezione di crackers integrali, ho inforcato gli occhiali ed ho iniziato a leggere gli ingredienti. Mi aspettavo di trovare al primo posto la farina integrale, invece no! 
                                         
TRUCCO!! (ho capito cosa vuol dire " il mago di esselunga") 



La farina utilizzata non è integrale, in compenso troviamo cruschello al 6%.( fumo negli occhi!). Che cos'è il cruschello? E' crusca unita a piccole quantità di farina, contiene più proteine della crusca e viene utilizzato come mangime per bovini ed equini. Accipicchia! Come si fa a  chiamare integrale un prodotto che, non solo  non lo è ( ricordo che integrale vuol dire tutto il chicco e non solo la crusca), ma che contiene anche poche fibre!

Passiamo all'olio: cosa troviamo? Olio di palma e di cocco! L'olio di palma è ricco di grassi saturi, ( come il burro), tuttavia si ottiene tramite raffinazione, un processo  che lo arricchisce anche  di  un bel po' di prodotti nocivi, tra cui i grassi trans, dannosi per il sistema cardiocircolatorio ben più dei grassi saturi!

A questo punto, già arrabbiata, ho dovuto interrompere..Un sms mi avvisava che dovevo correre altrove...
La prossima volta continuerò a leggere cosa contengono questi crackers e guarderò cosa contengono anche  gli altri prodotti, sperando di non trovare altri giochetti o inganni...Vi terrò aggiornati!


martedì 11 giugno 2013

THE CRAZY EVOLUTION OF MAN

Ecco un nuovo breve  filmato divertente sull'evoluzione! Carina l'idea della penna che interagisce con il disegno!
Il titolo è " the crazy evolution of man".

                 
Pilot: 'Evolution' - boolab from boolab on Vimeo.


E..sorridiamo ancora un po'......






LUCA PARMITANO: L'UOMO DELLE STELLE

Chi è Luca Parmitano?


E' un militare e astronauta italiano (nato a Paternò, Sicilia, nel  1976). Laureato in Scienze politiche nel 1999 presso l'Università di Napoli Federico II, nel 2000 ha ottenuto la laurea magistrale presso l'Accademia aeronautica di Pozzuoli; è stato scelto  nel 2007 dall’Aeronautica Italiana come pilota collaudatore sperimentatore, nel 2009 è stato selezionato come astronauta ESA. Nel maggio 2013, nel quadro della missione spaziale ISS 36/37 Volare, diretta dall’Agenzia spaziale italiana con il supporto dell’ESA e della NASA e la collaborazione dell’Aeronautica militare, dal cosmodromo di Baikonur (Kazakistan) ha raggiunto a bordo della navicella russa Soyuz TMA-09M la Stazione Spaziale Internazionale,  dove permarrà per circa sei mesi effettuando due passeggiate nello spazio (EVA, Extravehicular activity) ed eseguendo, tra gli altri, esperimenti sulla fisiologia umana, la fisica dei fluidi, i combustibili biologici e le radiazioni spaziali. Sesto astronauta italiano nello spazio e primo a compiervi attività extraveicolari, nel 2007 Parmitano è stato insignito della Medaglia d'argento al valore aeronautico. Infatti nel 2005, durante  un volo su La Manica, l'allora capitano Parmitano impattò con il suo AMX, contro un grosso volatile. Pur con l'abitacolo quasi distrutto dall'urto, senza ausilio della radio, colpito dal flusso aerodinamico e tra grosse difficoltà, riuscì comunque a riportare il velivolo a terra, rinunciando a eiettarsi e colpendo con la sua impresa la comunità aviatoria.
Questo  recente video,  inserito on line da Nasa Television, ha fatto già registrare un elevato numero di condivisioni sui social network.


Inoltre Luca Parmitano, sia su twitter che su Facebook, racconterà il suo viaggio di sei mesi nello spazio. Su facebook è rintracciabile come astro_@luca , mentre su facebook è presente la pagina ufficiale di Luca Parmitano.
Numerose sono anche le foto che  ci ha già inviato, eccone qui alcune.

terra sole

le Ande


vulcano attivo

nuvole mesosferiche all'alba catturano i primi raggi


Per seguire la missione è disponibile anche  “Volare”, un’app divulgativa dedicata proprio  al sesto italiano nello spazio. Essa  rende fruibili in un'unica interfaccia aggiornamenti, notizie, foto e video dai siti dell'ASI, dell'ESA e della NASA. 
"Volare" è gratuita ed è disponibile su Play Store per Android, su Apple Store per iOS e su Windows Phone per Windows Phone. Dal 7 giugno 2013 l'app è disponibile anche su Windows Store per tablet con Windows 8 o Windows RT. 

domenica 9 giugno 2013

ISS: INTERNATIONAL SPACE STATION



Se volete essere informati riguardo all'ora in cui voi potete vedere la ISS, andate qui, compilate il form ed il servizio della NASA vi inviarà una mail qualche ora prima del passaggio della ISS nei nostri cieli.

La Stazione Spaziale Internazionale (in lingua inglese International Space Station o ISS) è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l'europea ESA, la giapponese JAXA, la canadese CSA.
Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27 743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno.
È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.
Costruita a partire dal 1998, ne è previsto il completamento entro la metà del 2013; dovrebbe restare in funzione almeno fino al 2020 ma più probabilmente la sua vita sarà estesa al 2028. Il costo totale è stato stimato dall'ESA in 100 miliardi di euro in 30 anni.
Il suo obiettivo, come è stato definito dalla NASA, è quello di sviluppare e testare tecnologie per l'esplorazione spaziale, sviluppare tecnologie in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni oltre l'orbita terrestre e acquisire esperienze operative per voli spaziali di lunga durata, nonché servire come un laboratorio di ricerca in un ambiente di microgravità, in cui gli equipaggi ogni giorno conducono esperimenti di biologia, chimica, medicina, fisiologia e fisica e compiono osservazioni astronomiche e meteorologiche.
La struttura della stazione, con i suoi oltre cento metri di intelaiatura, copre un'area maggiore di qualsiasi altra stazione spaziale precedente, tanto da renderla visibile dalla Terra a occhio nudo. Le sezioni di cui è composta sono gestite da centri di controllo missione a terra.
La ISS fornisce un punto di relativa sicurezza, in orbita terrestre bassa (low earth orbit o LEO), per testare componenti di veicoli spaziali che saranno necessari per le future missioni di lunga durata verso la Luna e Marte. La possibilità di acquisire esperienza nella manutenzione, riparazione e sostituzione dei suoi componenti in orbita è di fondamentale importanza per la gestione di un veicolo spaziale lontano dalla Terra.
Una parte degli scopi della stazione è relativa alla cooperazione internazionale e all'istruzione. L'equipaggio della ISS fornisce opportunità per gli studenti sulla Terra di eseguire esperimenti sviluppati dai partecipanti facendo poi dimostrazioni a scopo didattico. La cooperazione di 14 nazioni diverse al suo sviluppo è certamente un buon banco di prova per future collaborazioni internazionali.
La ricerca sulla ISS ha migliorato la conoscenze degli effetti sul corpo umano della permanenza nello spazio a lungo termine. Gli studi si sono concentrati sull'atrofia muscolare, sulla perdita di tessuto osseo e sulle dinamiche dei fluidi. I dati saranno utilizzati per determinare se la colonizzazione dello spazio e voli umani di lunga durata siano fattibili. 
I dati sulla perdita di massa ossea e muscolare suggeriscono che ci sarebbe un significativo rischio di fratture e problemi di circolazione se gli astronauti atterrassero su un pianeta dopo un lungo viaggio interplanetario (come ad esempio un viaggio della durata di sei mesi, necessari per raggiungere Marte). Solitamente non vi è nessun medico a bordo della ISS e la diagnosi delle condizioni mediche rappresenta una sfida. Si prevede che l'ecografia guidata a distanza avrà applicazioni sulla Terra in situazioni di emergenza e in contesti rurali dove l'accesso alle cure di un medico esperto sono difficili.
L'alimentazione della stazione è fornita tramite pannelli fotovoltaici che convertono la radiazione solare incidente in corrente elettrica. 
L'Environmental Control and Life Support System (ECLSS) della Stazione Spaziale Internazionale (il sistema di supporto vitale) provvede a controllare le condizioni atmosferiche, la pressione, il livello di ossigeno, l'acqua e la presenza di eventuali fiamme libere. Il sistema ricicla i fluidi provenienti dai servizi igienici e condensa il vapore acqueo. Altri sottoprodotti del metabolismo umano, come il metano dagli intestini e l'ammoniaca dal sudore, vengono rimossi con filtri a carbone attivo. L'ossigeno è prodotto dall'elettrolisi dell'acqua.
L'atmosfera a bordo della ISS è simile a quella terrestre e si compone di una miscela di azoto e ossigeno ad una pressione pari al valore della pressione atmosferica al livello del mare. Questa scelta garantisce il comfort dell'equipaggio e assicura una maggiore sicurezza rispetto ad un'atmosfera composta unicamente da ossigeno puro, a maggior rischio di incendio: un incidente di questo tipo causò la morte dell'equipaggio dell'Apollo 1.

Alle basse quote dove orbita la ISS, vi è una varietà di detriti spaziali, costituiti da parti di razzi abbandonati, frammenti di esplosioni e molti altri oggetti. Essi, oltre ai micrometeoriti naturali, rappresentano una minaccia per la stazione in quanto hanno la capacità di bucare i moduli pressurizzati e causare danni ad altre parti della stazione.
I micrometeoriti possono anche rappresentare un rischio per gli astronauti, in quanto tali oggetti potrebbero forare le loro tute spaziali, durante le attività extraveicolari, causando la loro depressurizzazione.
I detriti spaziali vengono monitorati a distanza da terra e l'equipaggio della stazione può essere avvertito nel caso un oggetto di notevoli dimensioni fosse in rotta di collisione. Ciò consentirebbe di intraprendere una manovra detta Debris Avoidance Manoeuvre (DAM) che utilizza propulsori posti sul segmento orbitale russo per modificare l'altitudine orbitale della stazione ed evitare il detrito. Le DAM non sono infrequenti e avvengono tutte le volte che i modelli di calcolo mostrano un detrito che si avvicina ad una distanza considerata pericolosa.
( Da Wikipedia )